Di là da lontano, verso i territori dell'ovest e un po' a sud, attraversando oceani e continenti, percorrendo quasi l'intera Amazzonia e fino alla grigia Milano, mi giunge questo nuovo esotico profumo.
Di mandorla, ma un po' più dolce.
Di vaniglia, ma un po' più fresco.
Di tabacco, ma un po' meno prepotente.
Di fieno appena tagliato, ma un po' meno erbaceo.
La mia amica Francesca me ne ha fatto dono, di ritorno dalla sua trasferta barceloneta.
Pur sempre ad ovest, ma un po' più vicino.
Tarte al bananito al profumo di tonka
Dosi per uno stampo da 22 cm di diametro
220g di pasta brisèe
340g di composto frangipane
300g di bananito (circa 6 piccole banane)
qb zucchero di canna demerara per la finitura
Per la pasta brisèe
333g di farina debole
166g di burro
75g di acqua
20g di tuorlo (di solito 1 da un uovo medio)
10g di zucchero
3g di sale
Per il composto frangipane
70g di burro
70g di zucchero
70g di farina di mandorle
10g di farina debole
65g di uova (di solito 1 uovo grande)
1/2 fava di tonka
1g di sale
Procedimento
Preparate la brisèe nel modo consueto: sabbiate la farina con il burro, aggiungete lo zucchero ed infine i liquidi (tuorlo sbattuto nell'acqua con il sale). Impastate velocemente fino a formare una palla. Ricavate 3 panetti, impellicolate e lasciate riposare almeno 1 ora in frigorifero. Per questa torta saranno sufficienti 220g di brisèe.
Trascorso il tempo di riposo, stendete un cerchio di pasta allo spessore di 2mm e foderate lo stampo. Rimettere in frigorifero a riposare e nel frattempo preparate il composto frangipane.
Montate leggermente il burro morbido con lo zucchero, il sale e la mezza fava di tonka gratuggiata. Incorporate l'uovo ed infine le polveri ben miscelate.
Versate il composto nella tortiera foderata, ricoprite con le fettine di bananito in bella posa e cospargete di zucchero di canna.
Cuocete in forno caldo a 180°C per circa 25 minuti e comunque fino perfetta doratura.
Il sig. Tatin consiglia
Pochi consigli per questo dolce così semplice, solo qualche notizia e qualche proposta di variante.
Ho deciso di utilizzare come fondo una brisée leggermente dolce, per non appesantire il gusto dolce con eccessivo zucchero.
Ho preferito il bananito alla banana per il suo sapore più intenso e la sua migliore tenuta in cottura, poiché contiene meno acqua.
La fava di tonka, seme della famiglia delle leguminose, si ottiene da una pianta originaria del Sudamerica. È ricca di una serie di composti chiamate cumarine, responsabili
dell'aroma tipo ed erbaceo della spezia. Usata in passato come succedaneo della
vaniglia, si sposa perfettamente con il cioccolato, le mandorle e la frutta
esotica (cocco, mango, banana...) di cui esalta il sapore.
Come altre varianti
della torta, vi consiglio di provare l'abbinamento con pere, oppure di finire la torta con frutta fresca anziché cuocerla e lucidare con gelatina neutra.
In alternativa, sostituite la farina di cocco (non cocco rapè, che si presenta con scaglie più grosse) alle mandorle per un frangipane più originale.
Conosco la fava tonka da poco tempo e mi incuriosisce un sacco.. come la tua ricetta! Un bacio! :)
RispondiEliminaGrazie Valeria!
EliminaAnche io sto cercando di sperimentarla al meglio. Questo esperimento secondo me è riuscito.
Ciao!
Solo una cosa: GRAZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII Scherzi a parte, sono tanto contenta che la Fava sia servita alla bisogna :) e che ti piaccia. Un bacio, marito!
RispondiEliminaOra però devo resistere alla tentazione di usarla ovunque...
EliminaBaci!
la Fava Tonka non è mai troppa :)
EliminaSai che però credo che ad alte dosi sia tossica (anticoagulante). Anche se parliamo di dosi superiori a 0,1g/Kg di peso corporeo, quindi ben al di sopra di quanto si usa in cucina.
EliminaPerò se vuoi progettare il delitto perfetto ahahahah
uhhhhhhhh...non dirmi così che mi tenti :)
EliminaMi ispira moltissimo, chissà che bontà!
RispondiEliminaGrazie Giuliana! È una torta semplice e forse anche un po' rustica, però il sapore è originale.
EliminaCiao Leo
La trovo davvero ottima!!
RispondiEliminaBravo!!